L’ex presidente della Bce Mario Draghi ha dato alcuni pareri sull’Europa, sulla necessità di fare qualcosa per il bene del futuro dell’Ue.
Parere illustre quello di Mario Draghi a proposito del destino dell’Ue ma anche riguardo la recente assegnazione di Expo 2023 all’Arabia Saudita e Riad a discapito delle altre candidature, anche quella italiana con Roma. L’ex Premier è stato ospite alla presentazione del libro di Aldo Cazzullo dedicata all’antica Roma, ‘Quando eravamo padroni del mondo’, e ha dato qualche parere su vari argomenti di strettissima attualità.
Draghi e la “paralisi” dell’Ue
Con la solita pacatezza e veduta ad ampio raggio, Draghi ha sottolineato alcuni pensieri sul destino dell’Ue. L’ex premier ha osservato come quello attuale sia “un momento critico” che vede una sorta di “paralisi decisionale”, anche a causa dell’avvicinarsi delle elezioni europee.
Per l’ex numero uno della Bce, però, le idee sul da farsi sono chiare: “Ora la cosa più importante è capire come fare a costituire dei fondi europei che finanzino difesa e la lotta al cambiamento climatico. Serve poi una politica estera coordinata perchè i ministri degli Esteri si vedono ma non si mettono d’accordo. Bisogna pensare a una maggiore integrazione politica, a un vero Parlamento d’Europa, iniziare a pensare che siamo italiani ed europei”.
Per superare i momenti complicati, Draghi ha spiegato come occorra essere uniti nelle decisioni: “Questo è un momento particolare in cui dobbiamo rivedere molti dei presupposti del nostro stare insieme. Si sta discutendo dell’allargamento e dell’errore colossale fatto negli anni ’90, quando non furono modificate le regole lasciando le stesse di quando eravamo in 12 Stati. Tutto è troppo frammentato, anche la regolamentazione del mercato unico”.
Expo non a Roma
Non è mancato un commento anche sulla recente assegnazione di Expo 203 all’Arabia Saudita e alla città di Riad. Gli Stati che compongono il Bureau International des Expositions (Bie), infatti, hanno deciso di assegnare alla capitale saudita tale evento.
Per Riad 119 voti, Busan 29. mentre per Roma e l’Italia sole 17 preferenze ricevute. Per Draghi, però, guai a parlare di complotto: “Non siamo riusciti ad avere l’Expo a Roma: non so perché abbiamo preso solo 17 voti, ma non credo ai complotti universali”.